(Italiano) Poliambulatorio in legno ad Arquata del Tronto (AP)
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno. Si tratta dunque di un piccolo gioiello di bioedilizia pubblica, che coniuga principi di funzionalità, accoglienza e fruibilità .
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno. Si tratta dunque di un piccolo gioiello di bioedilizia pubblica, che coniuga principi di funzionalità, accoglienza e fruibilità quotidiana.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno. Si tratta dunque di un piccolo gioiello di bioedilizia pubblica, che coniuga principi di funzionalità, accoglienza e fruibilità quotidiana.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno. Si tratta dunque di un piccolo gioiello di bioedilizia pubblica, che coniuga principi di funzionalità, accoglienza e fruibilità quotidiana.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno. Si tratta dunque di un piccolo gioiello di bioedilizia pubblica, che coniuga principi di funzionalità e fruibilità quotidiana
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numero piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numeri piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numeri piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numeri piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numeri piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numeri piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
– Titolo: Poliambulatorio
– Località: Arquata del Tronto (AP)
– Periodo: 2017
– Sistema costruttivo: telaio ligneo
– Dimensioni: 70 mq
– Numeri piani: 1
– Tipologia: poliambulatorio
– Progetto architettonico: Studio Michieli Zanatta
– Committente: Medici con l’Africa CUAMM
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono. Tra i fornitori tecnici, hanno prestato la loro collaborazione Giovanni De Angelis – Studio De Gli Architetti, Marchetti Rossi Ingegneria, Fabrizio Valerio, Alvise Marchesi e Giuseppe Virgili Costruzioni.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono. Tra i fornitori tecnici, hanno prestato la loro collaborazione Giovanni De Angelis – Studio De Gli Architetti, Marchetti Rossi Ingegneria, Fabrizio Valerio, Alvise Marchesi e Giuseppe Virgili Costruzioni.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Il progetto ha coinvolto principalmente lo studio di architetti di Udine Michieli Zanatta, che ha sviluppato il concept di progetto, e l’azienda Gandelli House, specializzata nella costruzione di edifici in legno. Entrambi hanno lavorato pro bono. Tra i fornitori tecnici, hanno prestato la loro collaborazione Giovanni De Angelis – Studio De Gli Architetti, Marchetti Rossi Ingegneria, Fabrizio Valerio, Alvise Marchesi e Giuseppe Virgili Costruzioni.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
La struttura è stata donata dall’Associazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, una delle più importanti ONG italiane che si occupa promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, che ha voluto lanciare un messaggio di fattiva solidarietà alla comunità locale. «Siamo abituati ad aiutare chi ha bisogno in Africa, ma di fronte a quello che è successo nel nostro Paese non potevamo fare finta di nulla» ha spiegato don Dante Carraro, direttore dell’Associazione.«La prossimità verso chi ha bisogno non ha distanze, ed è altrettanto doverosa verso chi è vicino. Lavorando a stretto contatto con le autorità locali siamo riusciti in poco più di un anno a realizzare una struttura inserita nel sistema sanitario locale, che eviterà ai cittadini spostamenti e disagi inutili».
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 faceva tremare il Centro Italia, in particolare l’Alta Valle del Tronto e i Monti Sibillini. Il successivo sciame sismico, nonché le due successive repliche del 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, si abbattevano con particolare intensità sul territorio e la popolazione, lasciando dietro di sé un’autentica devastazione. Impietosi i dati resi noti dalla Protezione Civile nella relazione del 15 febbraio 2007: 299 vittime, oltre trentamila sfollati e danni per oltre 23 miliardi di euro. A ciò si aggiungono un tessuto sociale profondamente lacerato e l’estrema difficoltà nel garantire i servizi primari ai cittadini rimasti in loco.
Uno dei comuni più colpiti dall’evento sismico è stato Arquata del Tronto, un antico borgo arroccato ai piedi del Monte Vettore, nel massiccio dei Sibillini. Tutti i 1300 residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, con il paese letteralmente sprofondato a valle e ridotto a un cumulo di macerie.
A distanza di oltre un anno, alle oltre 800 persone alloggiate nei moduli abitativi di emergenza, agli sfollati e a tutti gli abitanti nelle zone limitrofe, giunge un primo, concreto segnale di rinascita. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato infatti, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, il nuovo poliambulatorio, che sarà in grado di garantire servizi medici e socio-assistenziali primari.
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».
Realizzato completamente in legno, il poliambulatorio prevede 70 metri quadrati con sala d’attesa e tre stanze attrezzate per le visite mediche. La struttura portante è realizzata con un sistema costruttivo a telaio ligneo con travi di legno lamellare/bilama e pannelli di irrigidimento di OSB/3. A garantire il massimo isolamento termico e acustico, nell’intercapedine è posto un pannello di lana di roccia a bassa densità, mentre gli impianti sono alloggiati nell’intercapedine della controparete interna, realizzata con lastre di gessofibra. La copertura a travi di legno lamellare e leggera pendenza ha una piccola camera di ventilazione per offrire il massimo comfort sia in estate sia in inverno.
Il poliambulatorio potrà accogliere ogni giorno un medico di base, un pediatra e un ginecologo, quest’ultimo disponibile su appuntamento, oltre che un servizio di assistenza psicologica. In questo modo la popolazione potrà contare sulla presenza stabile di medici esperti nella comunità, tra cui lo storico medico di base del paese Italo Paolini, il quale ha salutato con soddisfazione la nascita di una struttura «che vuole rispondere sia a esigenze sanitarie che sociali, perché il benessere delle persone dipende anche da un contesto sociale di qualità».